Le 5 più belle cascate degli Appennini da visitare in estate
Gli Appennini sono ricchi di siti di interesse turistico, sia dal punto di vista culturale che ambientale, sono tante e bellissime le cascate, tra i fenomeni più spettacolari esistenti in natura, che affollano e convivono in armonia con la rigogliosa vegetazione di questi luoghi e di queste montagne.
Ci sono tantissimi siti da scoprire adatti a tutti e a tutte le età. Ecco le 5 più belle cascate degli Appennini da visitare in estate.
Cascata del Dardagna in Emilia Romagna
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Il Parco Regionale del Corno alle Scale, situato al confine dell’Emilia Romagna con la Toscana, custodisce le bellissime cascate del Dardagna; a far loro splendida compagnia c’è anche il Santuario della Madonna dell’Acero, il punto ideale per tutti gli amanti del trekking, per partire alla scoperta delle cascate.
Ci troviamo nell’Appennino alto bolognese e le cascate prendono il nome dal torrente che scorre al di sotto della Montagna del Corno alle Scale. In auto, per arrivare al Parco occorre imboccare da Bologna la Strada Statale Porrettana che permette di raggiungere il Santuario in circa un’ora e mezza.
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Una volta giunti alle cascate, lo scenario che si apre davanti agli occhi è a dir poco entusiasmante: le cascate del Dardagna scorrono tra sassi d’arenaria ed una folta vegetazione boschiva, ricreando una scenografia davvero fiabesca.
Le cascate sono formate da 7 salti (tra gli uni e gli altri si formano una sorta di enormi “pozzanghere” conosciute dai locali come le “marmitte dei giganti“) e complessivamente il dislivello è di ben 200 metri, con la struttura delle cascate che è a gradinata. Anche i piccoli Indiana Jones non vedranno l’ora di percorrere il sentiero delle sette cascate che comincia dalla località di Madonna dell’Acero, distante una manciata di chilometri dal comune di Lizzano in Belvedere. Il percorso è infatti adatto anche alle famiglie con bimbi al seguito.
Oltre alle cascate, imperdibile è il santuario della Madonna dell’Acero dove è possibile vedere il vecchissimo acero (ha diversi secoli sui suoi rami). Da qui scendendo a valle si arriva al grande dislivello sul quale scendono le Cascate del Dardagna.
In provincia di Pesaro-Urbino, distante pochisdimi km dal borgo di Sant’Angelo in Vado, si trova la Cascata del Sasso, originata dalle acque del Fiume Metauro; per questo è conosciuta anche col nome di Balza del Metauro.
Giunti fin qui il panorama che si apre cattura l’attenzione di qualsiasi avventuriero: sulla sponda sinistra c’è un mulino vetusto abbracciato da alberi di pioppo e salici, che non fa che aumentare la bellezza del posto.
A fare compagnia ai bambini e ai loro genitori ci sono i bellissimi boschi di pioppi e salici e tanti simpatici animaletti come i granchi di fiume, le rane verdi e molluschi vari.
È tra le cascate più alte e famose non solo dell’Appennino ma di tutta Europa. Merito del suo salto, di ben 165 metri.
L’estate è il periodo migliore per programmare una gita alla Cascata delle Marmore, perché l’accesso è consentito anche di notte ed è in questa occasione che si accende la magia: per mezzo di un suggestivo sistema di illuminazione a luci led super all’avanguardia, prende vita un vero e proprio show con particolari di luce che fanno risaltare il moto di discesa della corrente d’acqua.
Situata all’interno del Parco del Fiume Nera, la cascata delle Marmore si trova vicino Terni, in Umbria e nella sua lunga storia è stata una delle mete del Gran Tour visitata da intellettuali e artisti provenienti da ogni dove: uno fra tutti Lord Byron, anche se ben prima di lui, fra gli altri, catturo’ l’attenzione di Virgilio e Cicerone.
Arrivare qui significa anche avere la possibilità di cimentarsi in fantastiche escursioni immersi nella natura circostante. La cascata è di natura artificiale e venne realizzata su ordine del console romano Manio Curio Dentato nel 271 a.C., per bonificare quella che un tempo era una zona paludosa.
L’aspetto che ha oggi deriva da rifacimenti che avvennero nei secoli seguenti fino al Rinascimento. La particolarità di questa cascata è che essa non solo è il tesoro di un bellissimo Parco Naturalistico ma anche una fonte di energia idroelettrica che viene utilizzata da oltre 50 anni dalle industrie siderurgiche della provincia di Terni.
La cascata delle Marmore viene alimentata dal fiume Velino e quando avviene il completo rilascio delle sue acque non è raro imbattersi in un meraviglioso arcobaleno, specie se le giornate sono piuttosto assolate.
Nel Parco, ci sono 2 diversi itinerari che portano all’immigrazione dei salti della cascata: uno è il Belvedere Inferiore, l’altro il Belvedere Superiore.
Se si è in cerca di un punto di osservazione che permetta di godere della visione della cascata nella sua interezza allora il giusto punto di osservazione è il Belvedere Inferiore, se invece si vuole godere di un panorama stupefacente del primo salto della Cascata delle Marmore, allora il Belvedere Superiore è l’ideale; in ogni caso i 2 punti di osservazione sono collegati da uno splendido sentiero panoramico e comunque nel Parco ci si può avventurare lungo altri 6 itinerari tutti perfettamente tracciati che consentono non solo di scoprire scorci paesaggistici di rara bellezza ma anche la cascata sotto diverse prospettive.
Nei pressi della Cascata inoltre si possono vedere i resti di antiche opere idrauliche nonché di archeologia industriale molto ben conservati.
Per gli appassionati di attività all’aria aperta, la Cascata delle Marmore offre la possibilità di “buttarsi” letteralmente in sport acquatici di ogni livello, da quelli più soft aperti a tutta la famiglia a quelli più estremi per veri temerari: rafting e soft rafting, torrentismo e hydrospeed, kayak o super rilassante river walking, in pratica una discesa che avviene sotto la guida di esperti e praticabile anche da chi non è capace a nuotare.
Con i bambini si può partire poi alla scoperta delle grotte che affollano il sottosuolo del Parco della Cascata delle Marmore: formatisi dall’erosione delle rocce carsiche nell’arco dei millenni sono accessibili a tutti.
Per raggiungere queste cascate naturali, che si trovano in un vasto canyon immerse in un’area protetta ricca di una vegetazione straordinaria e selvaggia, bisogna arrivare nel comune di Borrello, in provincia di Chieti.
Contraddistinte da un’altezza tra le più degne di nota della catena appenninica (3 salti che misurano in tutto 200 metri di altezza), le Cascate del Rio Verde si mostrano nella loro maestosità durante tutto l’anno e sebbene la portata dell’acqua sia diversa ad ogni stagione, la bellezza dello scenario non ne viene in alcun modo intaccata.
In estate lo spettacolo è imperdibile ed il percorso che porta alla cascate è facilmente accessibile anche per le famiglie con bambini al seguito.
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